Brandon Ballengée è un artista, biologo e ambientalista americano nato nel 1974 a New York.
Ballengée crea opere d’arte multidisciplinari ispirate dalle sue ricerche in laboratorio sui mutamenti genetici degli anfibi. A partire dal 1996, l’artista si concentra sullo studio della comparsa di deformità negli anfibi, utilizzando come mezzo di documentazione e d’espressione la fotografia.
“Delle 5000 specie note di anfibi, circa un terzo è minacciato, in pericolo di estinzione o già estinto. Le malformazioni degli anfibi sono state trovate nei sei continenti e sembrano in crescita. Nel Regno Unito ci sono sei tipi di anfibi “indigeni” […] due di queste sono in via di estinzione, un’altra sta diminuendo in numero in maniera significativa e in un’altra ancora sono state riscontrate malformazioni negli animali”.
Ballengée realizza installazioni dal forte impatto visivo, che registrano i casi di deformità negli anfibi provenienti da zone ad alto tasso d’inquinamento ambientale. All’osservatore vengono mostrati i risultati della contaminazione tra i mutamenti della natura e le forme di vita anfibie sottoforma di onde luminose riflesse e giochi cromatici.
Tra i suoi lavori emerge il ciclo Styx (1996-2012), una vetrina di scheletri di rane deformi, conservati in contenitori retroilluminati riempiti di glicerina.
Qui l’anfibio diventa una reliquia, riducendosi a frammenti di scheletri e cartilagini che oltrepassano il valore puramente scientifico per caricarsi di significati quasi religiosi: martire dell’attività distruttiva dell’uomo o vittima di mutamenti terribili e imparziali della natura.
Un’altra nota serie di opere prende il nome proprio da questo concetto di reliquie: i “Reliquati”, uno studio sugli squilibri ecologici in California iniziato nel 2001. In questo caso gli esemplari di rana con deformazioni mortali sono presentati attraverso una serie di fotografie dall’effetto pittorico.
Dalle immagini traspaiono le forme contorte degli scheletri e un cromatismo capriccioso dall’impatto estetico suggestivo. La rimozione della carne e il trattamento chimico degli esemplari realizza infatti delle caratteristiche macchie lineari rosse e turchesi, che trasformano le fotografie in un’opera d’arte astratta.
Il progetto relativo al biennio 2007-2008 si intitola MALAMP-UK e ha coinvolto scienziati e studiosi come Stalley K. Sessions. Per quest’installazione, Ballengée ha lavorato su un processo di compensazione e colorazione dello scheletro dell’anfibio. L’esemplare è scansionato ad altissima definizione con un effetto equiparabile a quello delle scansioni a raggi X. Il risultato è una serie di fotografie in due e tre dimensioni in cui gli anfibi sono “modellati” dall’ambiente, per catturare in digitale gli incredibili dettagli della malformazione” .