Natalia Goncharova (1881-1962) è stata una delle prime donne ad essere riconosciute nell’avanguardia artista russa. Insieme al suo partner Mikhail Larinov ha dominato la scena artistica russa della prima metà degli anni 10 del 1900, mettendo in discussione le convezioni pittoriche e guidando lo sviluppo creativo dell’avanguardia artistica russa con lavori innovativi sia a livello stilistico che tematico.
Goncharova divenne famosa come pittrice, ma iniziò i suoi studi come scultrice nella Scuola di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca tra il 1901 e il 1909. Durante la rivoluzione di Russia del 1905 la scuola divenne un rifugio per attivisti che si opponevano alla autocrazia Zarista. Sebbene Goncharova non appartenesse a nessun gruppo attivista, simpatizzava con i rivoluzionari. Non sorprende quindi che le sue opere mettevano in discussione le istituzioni dell’arte contemporanea. In un primo momento divenne leader del movimento artistico conosciuto come Neo-Primitivismo. Il suo obiettivo era di innovare l’arte russa contaminandola con elementi europei come il post-impressionismo, fauvismo e proto-cubismo.
Nel 1913 espose a Mosca e San Pietroburgo oltre 800 lavori in un’esibizione personale – la prima personale di una donna artista in Russia. Membro importante della corrente artistica “Jack of Diamonds”, Natalia Goncharova sfidò le convenzioni sociali e lo status quo del mone dell’arte proponendo soggetti, stili e idee che erano impensabili nella prima metà del 900 in Russia. Nel 1914 fu accusata di blasfemia per aver mischiato immagini sacre e profane nei sui dipinti.
In opere come Hay Cutting, Goncharova usò la sua conoscenza della vita di campagna per descrivere la cultura e la vita dei contadini russi. Qui usava linee spesse, macchie di colore piatto e disgregato per creare prospettiva. Il falciatore di Hay Cutting domina la composizione mentre le figure più piccole trasportano il fieno per completare la narrativa rurale. Ma Goncharova non era una purista.
Nell’opera Gardening (1908) combinava elementi della cultura occidentale e orientale: le pieghe nei vestiti delle donne richiamavano i drappeggi nelle icone della pittura religiosa occidentale, mentre la vegetazione stilizzata sembrava ispirata ai lubki russi ma anche alle piante dipinte da Henri Rousseau.
Nell’opera Peasant picking apples (1911) Goncharova usò un approccio proto-cubista combinando elementi geometrici e maschere primitive su tele di grandi dimensioni.
Natalia Goncharova sviluppo una risposta russa al cubismo e futurismo occidentale, dipingendo le macchine che stavano entrando nella vita di tutti i giorni cambiando inesorabilmente le abitudini degli uomini, come si può vedere in opere come Factory (1910) , Weaving loom + woman (1913) e Cyclist (1913).
Un’altra innovazione di Goncharova è stata lo sviluppo del rayism: un nuovo stile pittorico che invece di concentrarsi sull’oggetto pittorico cercava di catturare sulla tela i raggi di luce che si riflettevano su un oggetto e le interazioni tra questi raggi e lo spazio a cui l’oggetto apparteneva. Un esempio di rayism e’ l’opera Rayonist Composition del 1912-1913.