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Wim Botha

Wim Botha è nato nel 1974, cresciuto in un quartiere di periferia sul tratto orientale di Pretoria (capitale del Sudafrica).

Il lavoro dell’artista è radicato nella società in cui è vissuto e attinge all’iconografia popolare sudafricana. Le opere di Wim Botha sono caratterizzate dall’ assemblaggio di testi governativi, bibbie e diverse rappresentazioni testuali legate alle ideologie di potere.

Nelle sculture do Botha, i libri assumono forme totalmente diverse dalla loro funzione originale. Invertendo l’immaginario visivo legato a questi testi, l’artista esprime il degrado sistemico delle rappresentazioni imposte dalle autorità politiche e religiose.

Lavoro con materiali per applicazioni consumistiche di base, che si trasformano in sostanza e significato.

Le sculture di Wim Botha consistono per lo più in ritratti anonimi che ricordano i busti classici, realizzati utlizzando i libri come materia prima. In questo modo l’oggetto si discosta dalla sua funzione usuale attraverso un vero e proprio sabotaggio dell’immagine e del concetto.

Una delle sue opere più note è “Suspension of Dissbelief”, realizzata nel 2001. La scultura è composta da ritagli di giornale assemblati per delineare l’immagine di un crocifisso. Cristo è rappresentato con il corpo piegato leggermente, il volto espressivo poggia sulla spalla destra e il costato è macchiato di rosso, come anche le mani e la nuca.

Nell’opera “Mieliepap Pieta” (2004) Botha abbandona la carta e ricrea una replica speculare di una delle più note opere di Michelangelo. La materia prima questa volta non sono i libri, ma la farina di mais, fonte principale di sostentamento per milioni di africani. La statua diventa così simbolo di nutrimento fisico e spirituale, alludendo all’incapacità della religione di aiutare la gente comune.

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