Sophie Calle è una fotografa, scrittrice e regista francese, nata a Parigi il 9 ottobre 1953. Fu un viaggio negli Stati Uniti a dare inizio alla sua carriera artistica, nonostante abbia spesso affermato di essersi avvicinata all’arte durante la Biennale di Parigi del 1980, grazie all’incontro con Bertrand Lamarche-Vadel.
Lavorando tra Stati Uniti, Venezia e Francia, l’artista narra le sue storie private e quelle delle persone che incontra nel suo cammino. Da più di 30 anni trasforma la sua vita, in particolare i momenti più intimi, in opere d’arte, utilizzando diversi mezzi artistici (libri, foto, video, film, performance…).
Spesso fondate su regole e schemi, le opere dell’artista interrogano il limite tra la sfera pubblica e la sfera privata, tra la figura del voyeur e quella dell’esibizionista. Uno dei suoi temi prediletti è quello della sparizione delle persone e degli oggetti, di cui l’esistenza è provata dalle fotografie e dalle tracce che hanno lasciato nell’ambiente.
Sophie Calle riserva un posto in prima fila allo spettatore, che partecipa alla creazione artistica e accede all’universo intimo di Sophie.
Per uno dei primi lavori, nel 1979, Sophie Calle decise di invitare alcune persone sconosciute a dormire accanto a lei, per 8 giorni, accettando di essere fotografata e fotografando a sua volta le persone con cui condivideva il letto. Questo lavoro, intitolato “Les Dormeurs”, catturò l’attenzione del critico Bernard Lamarche-Vadel, che invitò Sophie Calle alla Biennale di Parigi nel 1980, “Fu lui che decise che sarei diventata un’artista” disse Sophie.
Sophie Calle ha sempre amato mettere in scena la propria persona, utilizzando spesso storie di vissuto personale e si è caratterizzata per il suo spirito provocatore. Negli anni 80, è stata vista mentre faceva uno spogliarello a Pigalle e mentre lavorava in un albergo: tutte scelte tattiche per poter osservare da vicino le persone e i loro oggetti personali, materia prima per le sue opere d’arte.
A Parigi inseguiva i passanti per strada con lo scopo di poter riscoprire la città attraverso i percorsi degli altri. La sua curiosità non aveva limiti. Un giorno iniziò a pedinare un uomo scelto a caso durante tutti i suoi spostamenti tra Parigi e Venezia.
Un altro tema al quale accorda un’importanza rilevante è quello dell’assenza, argomento che affrontò raccontando la storia vera di una donna scomparsa.
Sophie Calle ha pubblicato molti libri, Il Centre Georges-Pompidou le ha dedicato una mostra nel 2004 intitolata “M’as tu vue” ed è la regista del film “No Sex Last Night”. Nel 2007 Sophie Calle rappresentò la Francia alla Biennale di Venezia con l’opera “Prenez soin de vous”.
Un articolo di Sylvanie Arnaud