Scopri le frasi e le citazioni di Marina Abramović, l’artista serba conosciuta per le sue performance d’avanguardia che incorporano suono, video, scultura, fotografia e il corpo dell’artista stessa.
Cosa e’ successo? E’ successa l’arte.
Un giorno chiesero a Picasso cosa significasse il suo dipinto. Lui rispose “Sai cosa cantano gli uccelli? Non lo sai. Ma li ascolti lo stesso”. Quindi, qualche volta con l’arte e’ importante solo osservare.
Ci siamo solo io e te. Ci sono solo i nostri occhi e il nostro sguardo. Questa e’ vera comunione. Questo momento ha piu’ senso si ogni cosa.
La cosa piu’ difficile da fare qualche volta e’ non fare nulla, perche’ per non fare nulla ci devi mettere tutto te stesso.
Piu’ pensi alla morte e alla mortalita’, piu’ apprezzi la vita. Perche’ cosi’ non butti via il tuo tempo. Ma invece stai concentrato sul momento.
La funzione dell’artista in una societa’ disturbata e’ sviluppare consapevolezza dell’universo, fare le giuste domande, e elevare la mente.
Il mondo non ha bisogno di un artista che mostra le realta’ per quello che e’.
Credo che la vita e’ troppo corta, per questo dobbiamo rendere le nostre esperienze piu’ lunghe.
L’artista non dovrebbe mai considerarsi un idolo. La popolarita’ e’ un effetto collaterale del lavoro.
Alcune donne vogliono avere un uomo, una famiglia e dei bambini, essere amate e essere artiste allo stesso tempo. Ma non possono, e’ impossibile.
La felicita’ si raggiunge con la piena consapevolezza di se stessi.
Sono solo interessata alle idee che diventano ossessive e non ti fanno sentire a tuo agio. Le idee che mi mettono paura.
Il processo era piu’ importante del risultato, proprio come la performance ha piu’ significato dell’oggetto.
Tutte le mie ispirazioni prendono vita. Per questo non si fermano mai, in un certo senso.
Un artista non dovrebbe innamorarsi di un altro artista.
Quando mi chiedono da dove vieni non dico mai “Serbia”. Dico sempre “Vengo da una Paese che non esiste piu'”
Credo cosi’ tanto nel potere delle performance che non voglio convincere nessuno. Voglio che gli spettatori facciano esperienza della mia performance e se ne vadano via con le loro convinzioni.
Perche’ alla fine sei solo. Qualsiasi cosa tu faccia.
Per i primi tre mesi, ho messo ogni studente davanti a un tavolo con sopra migliaia di pezzi di carta bianca e sotto un cestino della spazzatura. Ogni giorno si dovevano sedere al tavolo e scrivere idee. Le idee che gli piacevano venivano spostate alla destra del tavolo e quelle che non gli piacevano venivano gettate nel cestino. Ma il cestino non veniva mai svuotato. Dopo 3 mesi, ho raccolto solo le idee nel cestino, senza nemmeno consideare le altre. Perche’ il cestino era un tesoro che raccoglieva le loro paure.